Comune di Udine Biblioteca Ottelio
OPAC: catalogo di consultazione al pubblico

La biblioteca

La prime notizie sulla biblioteca Ottelio, risalenti alla metà del XVIII secolo, ci rivelano che questa, all'epoca, si trovava all'interno del palazzo dove la famiglia abitava dal secolo precedente, situato in piazza I maggio (oggi palazzo Ottelio, sede del Conservatorio Statale di Musica "Jacopo Tomadini"). Un decennio dopo, venne trasferita nella nuova dimora udinese di piazza San Giacomo, entrata in possesso della famiglia per matrimonio, dove rimase fino al momento della donazione al Municipio di Udine. Nel 1875 lo stesso palazzo venne quindi venduto ai Giacomelli dagli eredi del conte Tommaso.
Si tratta di una biblioteca erudita – con testi del XV fino alla metà circa dell'Ottocento - che si è andata formando intorno agli interessi, agli studi e all'attività dei vari esponenti della famiglia udinese: oltre alle letterature classiche, sono presenti testi della cultura letteraria sei-settecentesca italiana ed europea, principalmente francese, le discipline scientifiche, mediche e matematiche, i testi di religione e di morale (alcuni Ottelio avevano scelto la via religiosa), i libri per l'educazione e l'istruzione dei giovani di famiglia; è poco rappresentato invece il settore della giurisprudenza (ad eccezione di edizioni del XVI sec.), nonostante molti Ottelio si fossero laureati in utroque iure a Padova; da notare ancora l'assenza di molte opere scritte da alcuni Ottelio.
Nella seconda metà del Settecento la biblioteca assume una nuova impronta che la rende un unicum nel panorama delle raccolte librarie del Friuli del XVIII secolo: l'appartenenza di alcuni Ottelio, Tommaso, Alvise e Ludovico, alla nuova Società d'Agricoltura Pratica di Udine (1762-1797) fa affluire nella biblioteca familiare i più importanti testi degli scrittori agronomici europei, quindi soprattutto quelli dell'illuminismo francese che diffonde anche i trattati dell'agronomia inglese tradotti in francese. Ritroviamo le opere, anche periodiche, relative all'agricoltura tradizionale ma soprattutto quelle relative alla nuova agricoltura e, in senso più lato, alla vita agreste: economia agraria, frutticoltura, olivicoltura, viticultura ed enologia, giardinaggio, arboricultura fino all'allevamento degli animali, alla bachicoltura, all'apicoltura.
La raccolta infine venne implementata nella prima metà dell'Ottocento: si ricordano, tra gli altri, il canonico di Udine Giacomo ma, principalmente, l'ultimo Tommaso Ottelio. Appartenuti a lui testi storici e di agricoltura ma anche varie pubblicazioni d'occasione a lui donate da amici ed estimatori: tra questi ultimi, Quatri chiàcaris sul matrimoni: al nuviz Bepo Muchiutt di Pietro Zorutti con la dedica autografa "all'amico co. Tommaso Ottelio 22 novembre 1838".